Boccaccio

    Questa citazione proviene dal Decameron, composto da Giovanni Boccaccio intorno al 1350, e in particolare è contenuta nell’ottava novella della settima giornata.

    L’opera è infatti strutturata in una serie di novelle, collegate da una cornice narrativa che vede dieci ragazzi fuggire da Firenze per scampare alla peste e rifugiarsi in una casa di campagna.

    Qui, per passare il tempo, si raccontano delle storie, spesso dai toni umoristici, finanche erotici.

    La novella in questione viene raccontata durante la settima giornata da Neifile, e racconta la storia di Arriguccio e dei suoi tentativi di dimostrare che la moglie lo tradisce.

    Nel passo da cui è stata estrapolata la frase, la madre della moglie di Arriguccio si lamenta di questi e per insultarlo lo definisce un “mercantuzzo” che gira vestito con le calze a campanile e delle penne ad adornare il vestito.

    Vi invitiamo dunque a riscoprire queste e altre novelle del Boccaccio, che pur se lette 700 anni dopo la loro composizioni rimangono ancora molto attuali e decisamente divertenti!

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