Baudelaire
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“Un uomo che beve soltanto acqua ha un segreto da nascondere ai propri simili”
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“Un homme qui ne boit que de l'eau a un secret à cacher à ses semblables”
Questa massima, molto nota ormai, proviene dal trattato Del vino e dell’hashish, scritta dal poeta francese Charles Baudelaire.
Questo saggio, pubblicato per la prima volta nel 1851 e successivamente nel 1860 nell’antologia di saggi Paradisi Artificiali, si compone di tre capitoli.
Nel primo analizza il vino, nel secondo l’hashish e nell’ultimo fa un confronto tra i due. Va detto che la componente empirica non gli mancava di certo, avendo egli fatto abbondantemente uso di entrambi nel corso della sua vita.
La conclusione a cui giunge è che l’uso di entrambe le sostanze ha pregi e difetti, ma nel caso del vino i primi superano i secondi, mentre con l’hashish sono gli aspetti negativi i più preponderanti.
Il vino per Baudelaire può consolare, rendere più creativi, elevare moralmente le persone, ringiovanirle e minare ogni perbenismo con la sua forza eversiva.
Insomma, una lode davvero sperticata quella intessuta da Baudelaire, che infatti è arrivato a definire la bevanda come “un dio misterioso celato nelle fibre della vite”!

- Quando:
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1851
- Chi:
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Charles Baudelaire
- Opera:
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Del vino e dell'hashish